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Costo di un Prestito: Come Calcolare e Valutare un Prestito

Costo del Prestito e Convenienza

Costo del prestito: come calcolarlo e valutarne la convenienza.
Aggiornamento:

Sapere come calcolare il costo di un prestito
è il passaggio fondamentale per valutarne la convenienza
e i possibili impatti futuri sulla tua vita.

Siamo tutti molto attenti
quando facciamo la tipica spesa alimentare del fine settimana,
ma alcuni di noi sottoscrivono con leggerezza
contratti di finanziamento che li vincolano per anni,
correndo rischi potenziali che in quel momento non immaginano.

(Ti è mai capitato di osservare i visi felici di chi sul tavolo del negoziante sta per comperare l'ultimo modello di Iphone X,
o il televisore Ultra HD, mentre sta firmando il contratto di finanziamento "in comode rate a tasso zero"?
Più avanti ti spiego cosa si cela dietro il "tasso zero")


Per evitarti possibili problemi o fregature,
voglio qui spiegarti in modo chiaro
le varie parti che compongono un prestito
e come valutarne la convenienza e i rischi eventuali.

Alla fine capirai se il finanziamento che ti stanno proponendo
sia in effetti il migliore prestito per te,
o se convengano altre offerte,
o infine pagare in contanti.

Voglio subito che sia chiara una cosa molto importante:
I prestiti sono dei prodotti che la banca ti vende .

Al di là della pubblicità che ti viene rivolta,
in quanto potenziale cliente:

la convenienza
ce l'ha sempre la banca
,
non tu.

Perché sottolineo una cosa così banale?
Perché...

Quando chiederai un prestito,
ti verranno magnificati i vantaggi
(la finanziaria deve averti come cliente),
ma gli svantaggi verranno messi in ombra
o addirittura elusi del tutto.

Sono proprio queste le clausole
che potranno determinare eventi negativi
anche di lunga durata.

Vediamo quindi sinteticamente come funziona un prestito,
per poi elencare e spiegare tutte le possibili componenti di costo.

Indice degli argomenti:

1

Come funziona un Prestito

Sai come funziona un prestito?

La banca (o più spesso la finanziaria),
ti concede un credito,
cioè la possibilità di disporre dei soldi.

Questa facoltà può essere di due tipi:

  1. il prestito vero e proprio, oppure
  2. una linea di credito

È importante che tu capisca cosa ti stanno proponendo,
perché questi due prodotti hanno costi e caratteristiche diverse.

Le differenze tra prestito e linea di credito sono semplici:
Te le spiego velocemente nel paragrafo seguente.

Differenze tra Prestito e Linea di Credito

Ti spiego in sintesi le differenze tra il Prestito comunemente inteso e la Linea di Credito.

Col Prestito,
la finanziaria eroga una somma in una unica soluzione
e da quel momento parte la restituzione di capitale e interessi
tramite il pagamento di rate.

La Linea di Credito
è invece un impegno formale che la banca sottoscrive per concederti un finanziamento, di durata e importo massimo prestabiliti;
finanziamento che può o meno essere utilizzato, un po' per volta o in una unica soluzione:
Finché questa disponibilità non viene utilizzata, non ci sono costi
(tranne quelli di gestione del fido, in genere a cadenza trimestrale).
Questa concessione di credito viene attivata sul conto corrente o sulla carta di credito, anche su carte revolving.

(ti spiegherò su una pagina dedicata cosa siano e perché evitare le carte revolving, ma per una breve introduzione vedi la sezione dedicata nella Guida ai Prestiti)

Quindi,
relativamente ai costi,
una prima differenza tra prestito e linea di credito è:

  • il prestito ha un piano di ammortamento ma non ha costi di gestione fissi;
  • la linea di credito prevede spese gestionali ed eventuali commissioni di massimo scoperto (* vedi qui sotto).

Ti avviso:
sto per annoiarti.
Ma ti chiedo anche uno sforzo, perché,
se leggi con attenzione queste poche righe che seguono,
scoprirai un possibile importante vantaggio.

Commissione di Massimo Scoperto

(*) Lo scoperto è il limite massimo entro cui è consentito "andare in rosso".

Ad intervalli trimestrali, la banca rileva lo sforamento massimo rispetto a tale limite concesso, ed applica in base a questo onerosi interessi aggiuntivi chiamati Commissione di Massimo Scoperto o più correttamente Commissione di Affidamento.

Commissione di Massimo Scoperto e Tassi Usurai

Fino a qualche anno fa, la Commissione di Massimo Scoperto non veniva inclusa nel costo totale del finanziamento (espresso sinteticamente dal TAEG o ISC), facendo potenzialmente superare la soglia prevista da legge per la determinazione dei tassi usurai.

(il tutto con il bene tacito degli organismi di controllo)

La legge nr. 2 del 28 gennaio 2009 e i successivi pronunciamenti della Suprema Corte di Cassazione (vedi recente sentenza n. 15188/2017), hanno portato a considerare la Commissione di Massimo Scoperto tra i costi legati all'erogazione del credito, e quindi da ricomprendere nel calcolo del TAEG o ISC, e conseguentemente nel raffronto di questo col rispettivo tasso usuraio.

Attenzione: questo argomento è in continua evoluzione e repentini cambi di direzione non possono essere esclusi. L'invito implicito che ti faccio è quello di rimanere costantemente informato su questo costo del prestito se intendi sottoscrivere un finanziamento che lo possa prevedere.

Perché ti ho annoiato con queste informazioni?
Per un motivo molto semplice e vantaggioso per te:

Se il tuo finanziamento
presenta delle irregolarità nei costi,
in particolare:
se il TAEG sfora il tasso usuraio relativo,
(anche in conseguenza dell'applicazione di una Commissione di Massimo Scoperto)
puoi chiedere l'annullamento del contratto
(spingendo fino all'annullamento d'ufficio,
cioè senza l'intervento di una corte)

Per approfondimenti tecnico-legali puoi vedere questa pagina.

Consiglio  
Chiedi sempre la conferma per iscritto che l'eventuale Commissione di Massimo Scoperto
sia inclusa nel calcolo del TAEG.

In caso di superamento della soglia di usura saprai cosa fare.

Torniamo ora al caso più generale:
il prestito, la restituzione in rate e le componenti del costo.

2

Prestito, Rate, Interessi
e Piano di Ammortamento

La banca ti concedere un prestito,
erogando la somma spesso in una unica soluzione,
e tu rimborsi il finanziamento tramite il pagamento di rate
(che vanno a rifondere il capitate prestato e gli interessi)
cadenzate secondo il cosiddetto Piano di Ammortamento.

Sai quindi in anticipo:

  • quando (la scadenza periodica), e
  • quanto (la rata) dovrai esborsare.

Queste due componenti,
rata e scadenze,
sono intimamente legate.

All'aumentare dell'una,
diminuisce l'altra.

Rapporto tra Rata e Durata del Prestito

Quindi, ad esempio,
se la durata del prestito si allunga,
la rata tendenzialmente diminuisce.

(questo perché ovviamente spalmi il finanziamento su un periodo più lungo)

La stessa rata,
che ai nostri occhi spesso è fissa e costante,
nel corso del tempo cambia composizione.

All'inizio,
con le prime rate,
la quota interessi è maggiore rispetto alla quota capitale.

Cioè:


si pagano prima gli interessi.

(con l'importante conseguenza, spesso taciuta, che risulta meno conveniente anticipare la chiusura del prestito: gli interessi infatti sono spesso già stati interamente pagati, e la banca ha comunque convenienza a tenerti come cliente)

Esempio di Piano di Ammortamento di un Prestito

Voglio farti vedere un esempio di Piano di Ammortamento di un prestito con rate costanti:

  • Capitale finanziato: 10.000 euro
  • Durata: 5 anni
  • Rata: costante annuale
  • TAN: 5% (ti spiego più avanti cosa sia il Tasso Annuo Nominale, detto TAN)
Piano di Ammortamento di un Prestito
Anno Quota Capitale Quota Interessi Rata Debito Residuo
0 10.000
1 1.809,75 500,00 2.309,75 8.190,25
2 1.900,24 409,51 2.309,75 6.290,02
3 1.995,25 314,50 2.309,75 4.294,77
4 2.095,01 214,74 2.309,75 2.199,76
5 2.199,76 109,99 2.309,75 0
Rate e Interessi di un Piano di Ammortamento

Come puoi notare:
la quota interessi all'inizio è più elevata e diminuisce notevolmente col passare del tempo.
(la banca fa pagare per primo il compenso)

Il calcolo di un piano di ammortamento viene effettuato in base a formule di matematica finanziaria.

Tranquillo:
Non dovrai fare alcun calcolo perché...


Il contratto di prestito
deve riportare in allegato
il piano di ammortamento completo di tutti i dati
.

Una curiosità:
Questo Piano di Ammortamente, cioè di restituzione, a rate costanti in cui gli interessi hanno precedenza sul capitare erogato, viene detto Ammortamento Francese.

Questa è la consuetudine, però...
... non si può escludere l'ipotesi che venga proposto un differente Piano di Ammortamento, in cui interessi e capitale vengono calcolati e rimborsati con modalità differenti.

Consiglio  
Ti invito a verificare che la proposta di prestito
ESCLUDA, per iscritto,
il calcolo di interessi composti,
(detto anche capitalizzazione degli interessi),
pratica illegale e vietata espressamente dal Codice,
che passa sotto il nome di anatocismo.

Attenzione:
il divieto di capitalizzazione degli interessi passivi
viene meno nel caso di inadempienza del cliente.
(ad esempio perché non si sono disponibilità in conto corrente che risulta essere "in rosso").

Regole per il calcolo degli interessi

Ti riassumo le regole per il calcolo e l'imputazione degli interessi stabilite dalla Banca d'Italia:

  1. La capitalizzazione composta degli interessi passivi è espressamente vietata, cioè gli interessi passivi non possono originare altri interessi passivi (divieto di anatocismo).
  2. Gli interessi passivi devono essere calcolati con la stessa durata degli interessi passivi.
  3. La durata alla base del calcolo degli interessi non può essere inferiore all'anno (e non ad esempio il trimestre come si faceva un tempo); entro il 31 dicembre di ogni anno gli interessi devono essere conteggiati.
  4. Anche in caso di stipula in corso d'anno, gli interessi passivi vanno conteggiati al 31 dicembre.
  5. Attenzione: gli interessi passivi non vanno pagati al 31 dicembre (questa data è il termine per il conteggio), ma al 1 marzo dell'anno successivo.
  6. Interessi e capitale devono essere indicati separatamente, in modo che tu possa chiaramente individuare le componenti della rata.

Banche e Finanziarie devono comunicare al cliente il conteggio degli interessi almeno 30 giorni prima della scadenza del 1 marzo.

Come pagare gli interessi sul prestito

Il pagamento degli interessi sul prestito e la restituzione del capitale, tramite la rata,
può avvenire in genere in quattro modi alternativi:

  1. in contanti
  2. con bonifico da altro conto
  3. autorizzando l'addebito diretto in conto (questa è l'opzione più comune)
  4. con future entrate, accordando alla banca la possibilità di usare le somme in entrata nel conto (ad es. bonifici)
Consiglio  
L'addebito in conto,
(seppur potendo aumentare il debito
nel caso non vi siano disponibilità),
tutela il cliente dall'inadempienza formale
che ha come conseguenza la segnalazione alla Centrale Rischi.

Certo,
il tuo debito aumenta ma per lo meno eviti conseguenze peggiori.
(vedila come una possibilità per tamponare squilibri finanziari temporanei)

Nel periodo che va
dal 31 dicembre al 1 marzo
(cioè tra calcolo e pagamento)
la banca non può esigere il credito
né maturare interessi

In questi due mesi,
puoi valutare alternative migliori al prestito concesso
oppure l'estinzione anticipata
o altro.

Viene spesso detto "periodo di grazia",
proprio ad indicare una sorta di pausa a costo zero
che ti viene concessa per fare riflessioni
sul finanziamento.

Il mancato pagamento della rata
può dare origine alla
segnalazione alla Centrale Rischi
del nominativo del cliente.

(non è questo il momento per spiegarti cosa significhi - te ne parlerò in una pagina dedicata - ma ti avviso fin d'ora che la segnalazione alla Centrale Rischi è l'inizio di un calvario, i cui effetti negativi possono durare anni).

Riassunto delle Caratteristiche del Prestito

Prima di proseguire
ti riassumo quanto hai imparato:

  1. Il prestito vero e proprio è diverso dalla concessione di una linea di credito.
  2. Il prestito viene restituito tramite rate a scadenze e importi predeterminati.
  3. Rata e durata sono legate in modo inverso: se la durata aumenta, la rata diminuisce.
  4. La rata paga la quota interessi e la quota capitale, in proporzioni che variano nel tempo: in genere le prime rate vanno a rifondere maggiormente gli interessi.
  5. Gli interessi passivi non possono generare altri interessi passivi.

Apprese queste prime nozioni di base,
entriamo ora nello specifico.
Ti spiegherò la componente principale
del costo di un prestito:
il Tasso Annuo Nominale.

3

Costo del Prestito
e Tasso Annuo Nominale TAN

Nel calcolo del costo del prestito,
il Tasso Annuo Nominale
(comunemente abbreviato in TAN)
rappresenta la componente principale.

La domanda è lecita:

"Cosa è il TAN?"

Il TAN è il tasso di interesse,
che alla scadenza
(di ogni anno),
viene applicato
sul capitale residuo.

Ti faccio subito un esempio facile:

Ti prestano 1.000 euro al 5%
durata 1 anno.
Alla scadenza dovrai restituire 1.050 euro:
i mille euro (quota capitale), più
50 euro di quota interessi (1.000 x 0,05)

Facile vero?

La prima importante conseguenza è che
(a parità di ogni altra condizione):
Più basso è il TAN, più piccola è la rata.

Quindi se io ti dico che:

  • la banca X ti propone un TAN del 5%, e
  • la banca Y un TAN del 5,5%

il prestito più conveniente è quello della banca X.

Giusto?
Non necessariamente.

E questo perché:

il TAN rappresenta il costo puro del prestito, ma
non ricomprende tutti i possibili costi accessori
che normalmente caratterizzano un finanziamento
e che impattano anche sulla rata.

Ne consegue un importante consiglio:

Consiglio  
Non confrontare
alternative di prestito
sulla base dei TAN proposti.

Potresti chiedermi:
"Come faccio a confrontare due prestiti?"

La risposta è nel TAEG
che ti spiego nel paragrafo seguente.

4

Costo del Prestito, Spese Accessorie e TAEG

Come ti ho appena accennato:
Il costo del prestito
non è composto solo dagli interessi calcolati col TAN,
ma anche da tutte le spese accessorie
che normalmente accompagnano il finanziamento.

La voce che riassume il TAN e le spese accessorie,
è il TAEG, cioè il Tasso Annuo Effettivo Globale
(detto anche Indice Sintetico di Costo, ISC).

È il TAEG che dà una misura del costo totale del prestito.

Consiglio  
Quando confronti varie offerte di prestito
ordinale per TAEG crescente
in modo da individuare le proposte più convenienti.

Quindi riassumendo,
il costo del prestito è composto da:

  1. quota interessi (il TAN)
  2. spese accessorie obbligatorie, quali:

    • spese di istruttoria e perizia funzionali alla apertura della pratica
    • spese connesse alla gestione delle rate
    • imposte di bollo e altro sul contratto
    • assicurazioni obbligatorie (es. come nel caso della Cessione del Quinto)
    • provvigioni
    • costi di conto corrente, se obbligatorio

Attenzione: ci sono anche altri costi che ti spiego più sotto.
(Voglio farti capire per gradi quanto ti potrebbe costare un prestito)

Il costo totale,
espresso in termini percentuali su base annua
è il TAEG.

Esempi di calcolo di TAN e TAEG

Voglio farti vedere degli esempi semplificati di calcolo di TAN e TAEG.

Supponi di avere a disposizione i dati seguenti:

  • Capitale prestato: 10.000 euro
  • Rate: 1 a fine anno (è per farti capire)
  • TAN: 8%
  • Spese di istruttoria: 300 euro
  • Spese mensili di incasso rata e varie: 50 euro

Il calcolo del TAEG dipende dal TAN, dalle spese accessorie e dal metodo applicato.
A seconda di come queste ultime vengono conteggiate,
cambia il valore del TAEG.

1° Esempio: le spese di istruttoria vengono saldate alla stipula (sono comunque una uscita di cassa).

  • Capitale richiesto = 10.000 €
  • Capitale erogato = 10.000 €
  • Capitale finale dovuto = 10.000 + 8% + 300 + 50 = 11.150 €
  • Tasso finale = (11.150 - 10.000)/10.000 x 100 = 11.50%

2° Esempio: le spese di istruttoria vengono finanziate aggiungendole al capitale richiesto

  • Capitale richiesto = 10.000 €
  • Capitale erogato = 10.000 €
  • Capitale finale dovuto = (10.000 + 300) + 8% + 50 = 11.174 €
  • Tasso finale = (11.174 - 10.000)/10.000 x 100 = 11,74%

3° Esempio: il capitale viene finanziato al netto delle spese di istruttoria, comunque dovute.

  • Capitale richiesto = 10.000 €
  • Capitale erogato = 10.000 - 300 = 9.700 €
  • Capitale finale dovuto = 10.000 + 8% + 300 + 50 = 11.150 €
  • Tasso finale = (11.150 - 9.700)/9.700 x 100 = 14.94%

Secondo te la finanziaria,
quale metodo preferisce?

Gli esempi che ti ho appena fatto,
sono volutamente semplificati:
servono solo a farti capire come i costi accessori
portino ad un aumento del tasso effettivo
e come questo dipenda anche dai metodi di conteggio adottati.

Nella realtà, il calcolo è più complesso
ma la logica di base per comprendere il procedimento è:

  1. determino il capitale finanziato, come capitale richiesto eventualmente più o meno le spese accessorie una tantum
  2. calcolo la rata mensile di base
  3. a questa aggiungo i costi periodici che si ripresentano ad ogni rata
  4. infine calcolo il tasso effettivo, raffrontanto il capitale effettivamente pagato rispetto a quello finanziato.

Ora non devi essere un esperto di matematica finanziaria per calcolare tutti questi dati,
ma puoi usare un simulatore che, inseriti pochi dati, ti calcola le singole rate e il TAEG.

Quello che ti ripetono fino allo sfinimento è:
"Grazie al TAEG puoi confrontare le differenti offerte di prestito"

Quindi,
se ti offrono le due proposte seguenti:

  1. 10.000 euro, durata 5 anni, TAEG 10%
  2. 10.000 euro, durata 10 anni, TAEG 7%

Il prestito più conveniente
è il secondo col TAEG più basso,
giusto?

No!

Ricorda:

Consiglio  
Il confronto dei TAEG
deve avvenire a parità di durata.

Il TAEG riassume il costo in percentuale che paghi ogni anno, non quello totale.

Anche se il TAEG è più basso,
una durata maggiore implica più pagamenti
e quindi, potenzialmente, un costo finale assoluto maggiore.

Spese accessorie facoltative

Attenzione:
ai costi accessori potrebbero essere aggiunte delle spese accessorie facoltative, quali:

  • spese per il notaio
  • bolli statali
  • interessi di mora in caso di inadempienza parziale o totale (cioè mancato pagamento di rate)
  • assicurazioni del prestito, non obbligatorie
  • altro...

Queste componenti non rientrano nel calcolo del TAEG,
ma possono comunque aumentare il costo totale del prestito.

Consiglio  
Per valutare correttamente
la convenienza di un prestito
a parità di durata
devi considerare il TAEG
e le spese accessorie facoltative
eventualmente previste dal contratto.

Infografica dei Costi del Prestito

Costo del prestito infografica
I costi del prestito.

E ora,
voglio parlarti di uno dei più efficaci metodi per attirare la tua attenzione...

5

Prestiti a Tasso Zero

Ora sai come valutare i "prestiti a tasso zero":
Se anche il TAN è a zero non significa necessariamente
che il prestito sia a costo nullo per te.

Spese accessorie,
obbligatorie e facoltative,
producono effetti sulla rata
anche se il tasso nominale è a zero.

Il realtà nei finanziamenti "a tasso zero",
quasi mai il TAN è effettivamente nullo:
questo spesso viene ripartito tra venditore e finanziaria
allo scopo di attrarre il potenziale cliente desideroso di fare l'affare.

Ma quello che è più importante per te,
è che il "tasso zero" assorbe spesso altre convenienze,
quali ad esempio uno sconto sostanziale nell'alternativo pagamento in contanti.


Quasi sempre lo sconto
è una alternativa più conveniente
rispetto al "TAN zero"

L'invito che ancora una volta ti rivolgo
è quello di porre attenzione non al TAN zero
ma al TAEG e agli eventuali costi accessori facoltativi
riportati in contratto.

Ricorda:

TAN e TAEG zero
per una banca o una finanziaria
rappresentano un assurdo finanziario

un prestito a tasso zero annulla la loro convenienza a prestarti soldi.

Quindi quando leggi "tasso zero",
anche nella migliore delle ipotesi
chi ti concede il finanziamento ha dei vantaggi,
ad esempio:

  • ti vende un prodotto a prezzo maggiorato,
  • oppure ti caricano il prestito con costi che sfuggono al calcolo del TAEG.

In ultima analisi,
vale l'adagio:

"se è gratis,
probabilmente il prodotto sei tu".

Nel caso di un piccolo finanziamento,
il tasso zero
può essere visto come il costo di acquisizione di un nuovo cliente.

L'unico caso di reale tasso zero,
è costituito da quei finanziamenti a fondo perduto statali o europei
finalizzati a favorire l'occupazione e l'imprenditoria.

Facciamo ancora un breve riassunto:

  • il TAN esprime il costo puro del prestito;
  • il TAEG ricomprende tutte le componenti accessorie obbligatorie;
  • possono essere previsti altri costi "facoltativi" (anche se spesso fortemente "consigliati"), che portano ad un aumento del costo totale e sfuggono al calcolo del TAEG.

Con questi dati in mano puoi dare una prima valutazione della convenienza economica del prestito, ma mancano ancora quei costi potenziali che potrebbero o meno manifestarsi.

Riesci ad immaginare quali possano essere?

Te li ho accennati all'inizio,
si tratta delle penali che possono essere addebitate
in seguito a:

  • estinzione anticipata del prestito
  • mancato pagamento della rata.

Vediamoli in sintesi.

6

Costo per Estinzione Anticipata del Prestito

In linea teorica,
se rimborsi il prestito prima della sua scadenza "naturale" concordata,
la banca "perde" gli interessi futuri che non verranno pagati.

Per questo motivo,
può essere prevista da contratto
una penale per estinzione anticipata,
che può essere accompagnata da una imposta di bollo,
e da oneri per il calcolo del conteggio.

In realtà,
come ti ho accennato poco sopra,
il piano di ammortamento spesso previsto è quello detto "francese",
in base al quale le prime rate pagano soprattutto gli interessi
.

Quello che resta verso la fine è soprattutto il capitale da rifondere,
per cui non c'è convenienza economica a chiudere anticipatamente il finanziamento: gli interessi li hai già pagati.

Quindi,
la valutazione se chiudere o meno il prestito
andrebbe fatta nella prima fase
in modo da tagliare effettivamente gli interessi passivi.

Ovviamente la valutazione deve tenere conto del costo per estinzione anticipata, che ha i seguenti massimali:

  • 1% del capitale rimanente se la durata residua è maggiore di un anno;
  • 0,5% se invece la durata residua è al massimo un anno;
  • 0% se il capitale residuo è minore o uguale a 10.000 euro.

In ogni caso, per legge:

La penale per estinzione anticipata del prestito
non può essere maggiore al totale degli interessi residui
dal momento dell'estinzione a quello della scadenza dell'accordo.

Ti ricordo che la banca o la finanziaria
è tenuta a fornirti un chiaro prospetto del piano di ammortamento
con la separazione in rata della quota interessi da quella capitale.

Quindi,
arrivati all'anno X in cui vuoi chiudere anticipatamente il contratto,
ti basterà prendere il totale di tutte le quote capitale residue,
dall'anno X alla scadenza,
e sommare la penale calcolata come percentuale di questo totale.

Un'altra componente di risparmio potenziale
è legata alla sottoscrizione di polizze a tutela del finanziamento.

Capita, soprattutto per importi elevati e per durate prolungate,
che venga richiesta la stipula di una assicurazione del prestito
contro possibili mancati pagamenti della rata.
(assicurazione obbligatoria in caso di cessione del quinto)

In caso di estinzione anticipata,
può essere possibile recuperare la parte di premio "non goduta".

Ti invito a verificare se il contratto che ti proporranno
ricomprende questa facoltà
e se per poterne usufruire
tu debba fare o meno una richiesta esplicita.

Non te l'ho ancora detto,
ma potresti anche estinguere una parte del debito:
si parla di estinzione parziale del prestito.

Ciò può riflettersi in due alternative:

  • o paghi una rata inferiore a parità di durata
  • oppure, a parità di rata, puoi diminuire la durata.

Occhio:
Anche i finanziamenti a tasso zero
possono prevedere delle penali per estinzione anticipata.

Vediamo ora l'evento
che spero non ti accada mai...

7

Mancato pagamento delle rate e penali

Per sapere cosa succede
in caso di mancato pagamento delle rate del prestito
e delle penali applicate in questi casi,
basta leggere con attenzione il contratto di finanziamento proposto,
che riporta le casistiche legate all'inadempienza.

Il mancato pagamento di una rata
può dare origine
a conseguenze di gravità via via crescente:

  • Si va dall'avviso "bonario" (come nel caso della prima inadempienza nel Prestito della Speranza);
  • all'applicazione di una mora, che aumenta gli interessi dovuti;
  • all'escussione di eventuali garanzie sul prestito, quali fideiussione o cambializzazione fino ad arrivare al pignoramento dei beni patrimoniali dati in garanzia (es. la tua casa di proprietà);
  • all'intervento di soggetti esterni preposti al recupero del credito insoluto, che probabilmente proporranno la "cambializzazione del prestito",
    spianando la strada per la segnalazione al Registro Informatico dei Protesti in caso di ulteriore inadempienza (l'impegno ora è "stringente" ed ineludibile),
    e all'esecuzione del prestito (vedi punto precedente) rivalendosi sulle tue proprietà anche se inizialmente non date in garanzia (compresa la tua auto);
  • alla chiusura unilaterale del contratto da parte della banca, con richiesta immediata di restituzione di capitale e costi maturati, quali spese di protesto e altro;
  • fino alla segnalazione del tuo nominativo alle Centrali Rischi (es. CRIF) che viene inserito nella lista dei "cattivi pagatori", precludendo di fatto la concessione di futuri finanziamenti per un periodo variabile che dipende dalla gravità dell'inadempienza e da altre variabili.
    La segnalazione al CRIF viene sempre preceduta da un avviso preventivo inviato dalla banca al cliente inadempiente, che concede in genere 15 giorni per la regolarizzazione della posizione debitoria.
    Ti spiegherò tutto più approfonditamente in una pagina dedicata. Per ora ti pavento il rischio.

Succede sempre questo,
se non paghi una rata?
Non necessariamente.

Ci sono modi per limitare
queste conseguenze negative.

Il contratto di prestito
può prevedere la possibilità di:

  1. saltare una rata, posticipandola;
  2. pignoramento del quinto dello stipendio o altre trattenute in busta paga;
  3. modificare l'importo della rata o della durata del prestito per favorirne il rientro;
  4. infine può essere sottoscritta una polizza che assicura il pagamento di una o più rate in caso di difficoltà (conseguenti ad esempio a malattia, perdita di lavoro, invalidità, morte).

Il consiglio che ti do è:
non aspettare l'ultimo momento,
ma contatta subito la banca spiegando il problema
per capire se si può trovare una soluzione
tramite un piano di rientro personalizzato.

Riassunto dei punti fondamentali per la valutazione di un prestito

A questo punto, spero di averti chiarito
quali siano i punti fondamentali da considerare per la valutazione di un prestito, che qui ti riassumo:

  1. Un prestito ha varie componenti di costo.
  2. Alcune sono esplicitate nel TAEG, altre no.
  3. Il TAN conta poco per confrontare le offerte di prestito.
  4. Il "tasso zero" o "TAN zero", in particolare, può nascondere altri costi e farti rinunciare a sconti.
  5. Anche il TAEG può essere fuorviante.
  6. Ci sono costi che potrebbero manifestarsi solo in alcune situazioni, più probabili per alcuni e meno per altri
    (pensa alla improbabile perdita del posto di lavoro per un dipendente statale, rispetto alla situazione precaria di un lavoratore a tempo determinato).
  7. Un prestito può essere più conveniente di un altro non tanto per i costi, ma per le tutele che ti offre contro il mancato pagamento di una o più rate.
  8. Un prestito può essere migliore per te perché meglio si adatta alle tue personali dinamiche finanziarie: le entrate che hai possono sostenere le uscite da rata con una maggiore sicurezza sulla regolarità dei pagamenti.

Capisci ora che:
Il TAEG è solo uno degli elementi da prendere in considerazione
ma non è l'unico, né forse il più importante.

Un corollario importante,
sul quale ti invito a porre memoria
è che:

Non esiste il prestito migliore
ma più correttamente ci può essere il
prestito che meglio si adatta a te.

Ed è questo l'obiettivo che devi ricercare,
per il tuo benessere finanziario.